giovedì 10 settembre 2009

Don't Die For A Diet



Non ne vale la pena. Non vale nemmeno il disturbo di tentare.

Dal commento di Michiamomari, e al mio post Un Corpo Perfetto: "Una (delle tante) verità è che molti, moltissimi DCA devastanti, alla fine sono nati, semplicemente, banalmente, dall'aver intrapreso una DIETA IDIOTA... che è come una stupida, banale, prima esperienza con la coca o cn l'ero... si prova, nn le si dà importanza, ci si gioca.. si dice "ora sfrutto a mio favore questa fase ana" (!) "e poi smetto..!"... e si scivola in una sorta di ebbrezza (xchè, nn prendiamoci per il culo! all'inizio qualunque digiuno dà ebbrezza..!) e poi ci si ritrova drogate, punto."

Un abbraccio,

Occhi D'Oceano

3 commenti:

  1. Sono d'accordo sul fatto che un DCA non valga la pena. Sul momento sembra essere tutto, sembra che valga assolutamente la pena... ma, sul lungo termine, davvero sono tutte bugie e non vale la pena, no, non vale...
    Però non sono del tutto d'accordo con quello che ha scritto Michiamomari... Penso che (per lo meno nel mio caso e quello di altre persone con cui ho avuto modo di conoscere e parlare) le radici del DCA affondano in un background molto più complesso del semplice intraprendere una dieta per perdere qualche chilo... Sono d'accordo invece sul fatto che la restrizione diventa come una droga, questo sì, è una dipendenza di cui non si riesce poi, in un certo senso, a fare a meno...

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  2. Veggie: Credo anche io che in gran parte dei casi i DCA abbiano radici ben più profonde che non il voler mettersi a dieta per migliorarsi nell'aspetto, ma credo anche che possa esservi una possibilità del genere (basta vedere il rapporto ossessivo sviluppato nei confronti del cibo dalle Pro-Ana con il principale scopo di dimagrire e per questo essere più belle e ammirate).

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  3. Cara Veggie, invece a me sembra che io e te la pensiamo allo stesso modo. Se io non la pensassi ESATTAMENTE come te nn avrei aperto un blog cn la motivazione "...perché solo l'Amore può rompere l'incantesimo.. ecc".
    Penserei, semplicemente, come pensano in tanti, che basterebbe fare una buona informazione alimentare. Invece l'informazione deve essere più ampia, a partire dal fatto che il dolore dentro va riconosciuto, e nn negato; che può essere affrontato ecc.
    Ma mi piacerebbe che tu mi chiarissi meglio, e spiegarmi meglio anch'io.
    .. tu nn credi che, per chi ha un dolore dentro, sia molto più facile ANCHE cadere nell'eroina o nella coca? eppure ci cade anche chi questo backround NON ce l'ha affatto. Come mai? perché la droga alla fine DROGA, appunto: senza guardare in faccia a nessuno.
    Tu stessa concordi sul fatto che "la restrizione diventa come una droga".. se è così, forse concorderai che fa parte di una "buona informazione" anche avvertire che nn è necessario essere particolarmente sensibili o in complesse situazioni esistenziali (comprese difficili relazioni familiari) per cadere in quella che, comunque, è e resta una droga. E se tu non lo sai, e ci giochi, se anche il "dolore dentro" prima nn ce l'avevi, sottovalutando il potere della dipendenza ecco che te lo sei procurato.
    Io vedo che in molti blog questo tema emerge spesso: un giocare col fuoco, nella convinzione che "io saprò uscirne", e questa è anche una costante del rapporto cn tutte le droghe classiche. Peccato che finché si pensa così chi vince sarà sempre la droga.
    Ora la domanda, seria, che io ti faccio è: davvero tu credi che da questo punto di vista le diete estreme nn si comportino esattamente come tutte le ALTRE droghe? E dunque che la loro pericolosità riguardi letteralmente TUTTI?
    Il tutto tenendo conto che alle "droghe" nn tutti sono ugualmente sensibili, naturalmente.. ma questo introduce una distinzione fra persone, nn fra droghe.
    Su questa mia convinzione si basa anche la mia battaglia contro le multinazionali del profitto che, secondo me, cavalcano SCIENTEMENTE la "cultura" della magrezza, e che come tali per me sono nientemeno che pusher.
    Tengo MOLTISSIMO al tuo parere, perché secondo me questo è un tema cruciale di cui nn si parla abbastanza.

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